martedì - 19 Marzo - 2024
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    Paracetamolo: studio choc. Ecco cosa può accadere dopo 4 giorni di assunzione

    Il paracetamolo, antipiretico e utile per abbassare la febbre, è considerato una valida alternativa ad altri antidolorifici come l’ibuprofene, che possono aumentare la pressione sanguigna. Ora però gli scienziati dell’Università di Edimburgo hanno ribaltato questa convinzione dopo aver scoperto che il paracetamolo ha un effetto negativo simile.

    Lo studio, pubblicato sulla rivista Circulation, e riportato dal sito Dagospia, ha rilevato che bastano quattro giorni di assunzione di paracetamolo per provocare un aumento clinicamente significativo della pressione sanguigna. E quindi l’uso regolare di paracetamolo – circa 4 g al giorno o otto compresse standard – potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiache o ictus di circa il 20 per cento.

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    Insomma, l’assunzione occasionale di paracetamolo per combattere il mal di testa o la febbre è sicuro. Il consumo per lunghi periodi di tempo, secondo il team, non lo è altrettanto. E questo è particolarmente importante per le persone ad alto rischio di malattie cardiache. Uno degli autori dello studio, Iain MacIntyre, ha chiarito infatti: “Non parliamo di un uso a breve termine del paracetamolo per mal di testa o febbre, il che ovviamente va bene. Ma indica un rischio per le persone che lo assumono regolarmente a lungo termine, di solito per il dolore cronico”.

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